martedì 31 marzo 2009

TI PERDONO,SEMPLICEMENTE.

Non si può odiare chi fino a ieri hai amato.
Puoi solo provare un'immensa pena per chi col suo "modus vivendi" ha gettato se stesso e la sua vita in un profondo tunnel senza via d'uscita.
Sono gli errori, ma soprattutto le conseguenze che paghiamo a renderci migliori o peggiori in futuro.
Quanto ne è valsa la pena sbagliare? e qual'è la strada giusta da seguire?
La forza del perdono è gratuita per chi la riceve, ma per chi la offre ha un prezzo assai caro.
Quando e come perdonare?
Ogni volta che si ha la voglia di farlo ed ogni volta che il nostro cuore preferisce credere ancora che quella determinata persona forse non era così in cattiva fede come si è dimostrata,chiunque essa sia e qualsiasi ruolo abbia ricoperto nella tua vita.
Le biodinamiche della vita sono spesso bizzare e non ci è dato capire il disegno di Dio.
Noi siamo solo esseri graziati da un benevolo Mistero che ci dona la possibilità di vivere una vita a nostra scelta.
La forza che ci fa crescere è spesso data dalle nostre esperienze di vita e dalle persone che ci hanno educato.
Chi ringraziare allora?
Ringraziamo ognuno dei quali ha abbassato lo sguardo e ci ha perdonato quando poteva alzarlo e punirci, ringraziamo coloro che ci hanno capito e anche quelli che non lo hanno fatto.
Io non pretendo che i visitatori dei miei siti condividano i miei ideali o le mie idee, mi basta essere ascoltato e mi basta pensare che forse una delle mie parole vi entrerà nel profondo del vostro animo e vi farà riflettere.
Non ho nulla da insegnare molto da imparare.
Ogni giorno imparo cose nuove, studio, mi rapporto con persone più dotte di me e cerco di crescere...a volte mi sento veramente piccolo.
Semplicemente perdoniamo perchè siamo legati a quel fatto o persona che ci ha arrecato dolore o forse perchè a volte si soffre meno perdonando.
Chiedere perdono è la cosa più difficile che esista vero?


TI PERDONO
Un dolore sordo
un soffio silenzioso
il mio respiro;

Penso a tutto ciò ch'è stato
a fiumi di parole senza senso
a baci rubati a chissà perchè;

Sto sveglio ad aspettare il tuo ritorno
sto sveglio perchè temo il tuo ritorno
e intanto guardo una luna triste
e intanto guardo un sole un po' sbiadito;

Non è colpa tua
e non è un lamento il mio,
siamo anime ormai perse
angeli che si guardano dall'alto in basso;

Sento ancora i tuoi colpi sul mio corpo
sul mio viso,sulla schiena
le tue parole e tutto il male...

Sento ancora il profumo della tua ira che mi avvolge
ricoperto di una sorta d'infedeli bugie,
mentre sento ancora su di me quella cintura
e i miei vestiti ancora li vedo volare.

Quant'insulti,
qante bugie,
quanti tradimenti,
quanta volenza c'era in te.

Non so chi sei,
ma so chi sei stata.

Non so cosa farai di te stessa.
IO:
Ti perdono,semplicemente


di Andrea Piobbici

domenica 29 marzo 2009

STALKING

STALKING

Che cos'é ?

La parola stalking deriva dal linguaggio tecnico-gergale della caccia e letteralmente significa "fare la posta". In termini psicologici, lo stalking è un complesso fenomeno relazionale che viene indicato anche come "sindrome del molestatore assillante". Pur trattandosi di un fenomeno estremamente complesso, difficile da delineare nel dettaglio, gli esperti riconoscono tuttavia alcuni fattori che consentono di descriverne i contorni generali.I protagonisti principali del fenomeno sono:
-lo stalker o molestatore assillante (l'attore),
-la vittima
e la relazione "forzata" e controllante che si stabilisce tra i due e finisce per condizionare il normale svolgimento della vita quotidiana della seconda, provocando un continuo stato di ansia e paura.
Il fastidio e la preoccupazione risultano, quindi, elementi fondanti e imprescindibili della "sindrome del molestatore assillante" per configurarla concretamente e darne la connotazione soggettiva che gli è propria.I comportamenti persecutori sono definiti come "un insieme di condotte vessatorie, sotto forma di minaccia, molestia, atti lesivi continuati che inducono nella persona che le subisce un disagio psichico e fisico e un ragionevole senso di timore".Quindi, non sono tanto le singole condotte ad essere considerate persecutorie, ma piuttosto è la modalità ripetuta nel tempo, contro la volontà della vittima, che riassume in sé il principale significato delle condotte di stalking.
Lo stalking può presentare una durata variabile, da un paio di mesi fino a coprire un periodo lungo anche anni.

sabato 28 marzo 2009

LA MENZOGNA NON è MAI PERDONATA

COSA SPINGE UNA PERSONA A DIVENTARE ADULTERA?
NON ESISTE SCUSA O ALIBI AL TRADIMENTO, SOLO EGOISMO ALLO STATO PRUO CHE VIENE SEMPRE GIUSTIFICATO NELL'ATTEGGIAMENTO DELL'ALTRO CHE PURTOPPO NON IMMUNE DALL'ERRORE O DALLO STRESS QUOTIDIANO, SI RITROVA BEFFATO DALLA PERSONA ALLA QUALE DEDICA I SUOI MOMENTI DI VITA.
LE DIECI COSE DA SAPERE Alla fine prima di "vuotare il sacco" ogni fedigrafo pentito dovrebbe pensare a ciò che va incontro e ricordare queste 10 importanti verità:
1) Essere infedeli non e' una cosa comune come tante persone credono. Una ricerca del 2006 condotta dalla Bbc su un campione di 46.000 persone rivela che solo un marito su cinque e una moglie su dieci hanno tradito il proprio consorte durante la loro vita matrimoniale. Messaggio sottinteso del Times : «Non cercate di salvare il rapporto di coppia con la falsa verita’ che tutti tradiscono»
2) Se durante un viaggio di lavoro si commette eccezionalmente un adulterio e il proprio partner non ha modo di scoprirlo, chi vuole preservare il proprio rapporto di coppia deve sapere che l'onesta non e' necessariamente la migliore stategia da adottare.
3) I sensi colpa ti attanagliano e vuoi un giusto consiglio? Allora rispetta il tuo partner e invece di rivolgerti ad un amico, chiedi un parere ad una persona davvero terza. In Inghilterra vi sono «i consiglieri telefonici», veri e propri professionisti, che alla modica cifra di 45 sterline all'ora offrono i propri pareri su qualsiasi questione amorosa (In Italia purtroppo tanti partner infedeli e pentiti continuano a rivolgersi a cartomanti televisive).
4) Se la relazione extraconiugale è in corso e c'è la possibilità che qualcun altro possa rivelare il tradimento al tuo partner, anticipalo e confessa tutto. Aver ceduto per una notte alla tentazione può essere perdonato. Chi mente invece non e' mai perdonato.
5) Non si può compromettere la salute sessuale del proprio partner. Se sei stato così sciocco da fare del sesso non protetto fai dei controlli. Naturalmente alcuni virus che si trasmettono per via sessuale come quello dell’HIV s'individuano solo dopo almeno tre mesi dal rapporto sessuale occasionale. Dunque in questi casi bisogna confessare sempre la verita' al partner affinche' lui o lei possano sottoporsi agli stessi controlli medici.
6) Quando confessi il tradimento al tuo partner il tuo motivo ispiratore dovrebbe essere un genuino desiderio di cambiare o terminare con delicatezza la propria relazione amorosa. Mai confessare per alleviare il proprio senso di colpa, per sfogarsi o per pareggiare i conti.
7) L'infedeltà è spesso un sintomo, non una causa, delle difficoltà in una relazione e confessare potrebbe rafforzarti nell'affrontare questioni fondamentali. Ad esempio, se tu sei ubriaco o hai preso qualche droga durante le tue relazioni extraconiuguali, il tuo vero problema forse non è la fedeltà, ma la tua dipendenza da droga e alcol.
8) Frank Pittman, uno psichiatra esperto di relazioni affettive, dice che ci sono 4 tipi di infedeltà: a) l'infedelta' involontaria (si tratta di un rapporto non voluto che capita a volte quando si e' ubriachi o a causa della propria negligenza);
b) il tradimento romantico (incontri qualcuno che e' meraviglioso mentre tu stai vivendo una grande crisi nella tua vita)
c) l'accordo matrimoniale (e quel tipo di tradimento che ti conforta mentre tu stai vivendo un matrimonio che non vuole finire e non vuole rinascere);
d) il tradimento del donnaiolo (quello vissuto dagli uomini che hanno continuamente bisogno di affermare la loro virilita' o dalle donne che sono figlie di ex mogli di donnaoioli)
9) I rapporti extraconiugali sono la principale causa di divorzio10) Solo il 3% di 4100 uomini infedeli alla fine lascia la propria moglie e si sposa con l'amante. Inoltre il 75% delle persone che sposano le loro amanti prima o poi divorziano.

giovedì 26 marzo 2009

DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITà

Sintomi e Diagnosi di Disturbo Borderline di PersonalitàIl disturbo borderline, più di altri disturbi della personalità, è un'organizzazione complessa sia dal punto di vista del trattamento che della diagnosi. Una corretta diagnosi è un passo fondamentale per procedere con un intervento psicologico mirato.Il disturbo borderline di personalità viene definito dal DSM-IV come una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell'immagine di sé e dell'umore ed una marcata impulsività, comparse nella prima età adulta e presenti in vari contesti. Tutto questo deve essere indicato da almeno cinque (secondo la valutazione del clinico) dei seguenti criteri:
1) la persona mette in atto sforzi disperati per evitare un reale o immaginario abbandono (vanno esclusi da questo criterio i comportamenti autolesivi, le minacce di suicidio o i tentativi di suicidio inclusi nel criteri 5)
2) un quadro di relazioni interpersonali instabili ed intense, caratterizzate dall'alternanza tra gli estremi di iperidealizzazione e svalutazione
3) alterazione dell'identità: immagine di sé e percezione di sé marcatamente e persistentemente instabili
4) impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto, come spendere eccessivamente, sesso promiscuo, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate (escludere i gesti, i pensieri, autolesivi e suicidari)
5) ricorrenti minacce di suicidio, gesti e comportamenti suicidari oppure comportamento automutilante (autolesionismo).
6) instabilità affettiva dovuto ad una marcata reattività dell'umore (es. episodica intensa disforia, irritabilità o ansia, che di solito durano poche ore e, raramente, più di pochi giorni)
7) sentimenti cronici di vuoto
8) rabbia immotivata ed intensa o difficoltà a controllare la rabbia (es. ira o rabbia costante, ricorrenti scontri fisici)
9) ideazione paranoide, o gravi sintomi dissociativi transitori, legati allo stress
Comprensione e Terapia Psicologica
La diagnosi di disturbo o di organizzazione borderline di personalità può presentare notevoli difficoltà.
Una valutazione diagnostica associata ad una valutazione completa del funzionamento psico-sociale sono il primo passo in psicologia per un intervento efficace e in tempi adeguati.Spesso la richiesta di consulenza per i pazienti borderline arriva dai propri familiari o partner poiché il soggetto difficilmente riconosce i sintomi come parte di un problema.
L'intervento clinico è complicato perché il disturbo borderline è una patologia che può presentare sintomatologia anche molti gravi.
In media il picco sintomatologico si nota tra i 18 ed i 26 anni. Nella maggior parte dei casi l'intervento richiesto è di tipo psichiatrico quindi farmacologico e non psicologico.
Gli interventi di tipo farmacologico ed il ricovero a volte possono peggiorare la prognosi.
I nostri protocolli di intervento psicologico mirano invece ad una riorganizzazione del funzionamento psicologico e psico-sociale della persona quindi, come tutti gli interventi di tipo psicologico, non utilizza farmaci. Siamo oggi in grado di intervenire sia con interventi diretti nei confronti del paziente che indiretti rivolti al sistema familiare.
Un aspetto che condiziona notevolmente l'intervento diretto sul paziente è la motivazione al miglioramento del paziente.
Il paziente dovrà sapere che lo psicologo valuterà e contratterà gli obiettivi della terapia psicologica con il paziente stesso.
La prognosi è più sfavorevole in presenza di scontri fisici, tratti antisociali, abuso di sostanze "pesanti" e tratti paranoidi. Il disturbo borderline può presentare comorbilità con molti altri disturbi compresi i disturbi del comportamento alimentare sopratutto di tipo bulimico (con abbufatte con o senza condotte di eliminazione), ansia, attacchi di panico, alterazioni dell'umore, disturbi bipolari.
Il comportamento autolesionista come i tagli su braccia e gambe, le contusioni autoprovocate, le bruciature di sigaretta, le minacce di morte ed i tentativi di suicidio (spesso con farmaci, tagliandosi o gettandosi dalla finestra soprattutto i più giovani), che possono diventare ricorrenti, sono i tratti tra i più eclatanti del disturbo ma non sempre presenti.
In genere questi atteggiamenti anti-conservativi potrebbero far pensare, a volte erroneamente, alla presenza di un disturbo depressivo maggiore.Anche in questi casi l'intervento psicologico di riorganizzazione può essere efficace.
Anche l'uso di psicofarmaci antidepressivi può peggiorare la prognosi.La Famiglia del Paziente ed il Trattamento IndirettoIl trattamento psicologico soprattutto di sostegno è consigliato anche alla famiglia del paziente con diagnosi di disturbo borderline di personalità, anche nei casi in cui il paziente non sia in trattamento.
Questo perché i familiari ed i partner di un paziente borderline si trovano a dover gestire a volte anche situazioni molto gravi e tutta la vita familiare inizia a ruotare intorno al paziente: preoccupazione per le azioni, i pensieri, il comportamento, per la possibilità di suicidio, per l'uso di sostanze e, nella maggior parte dei casi, per la vita lavorativa, affettiva e relazionale del familiare con diagnosi di disturbo borderline di personalità.
Come gestire la comunicazione, come reagire agli scoppi di ira e all'umore alterato e all'instabilità, alle minacce di morte e di suicidio, ai gesti autolesivi del proprio familiare diagnosticato come borderline?
Lo psicologo adeguatamente formato (attualmente il modello portato avanti dal nostro dipartimento fa riferimento alla psicologia emotocognitiva) può fornire indicazioni su specifiche modalità di comportamento che possono aiutare il sistema quindi il paziente a riorganizzarsi più funzionalmente.
Il paziente borderline è molto difficile da gestire e spesso i familiari vivono una condizione di estrema impotenza e paura.Consigliamo a tutti i familiari ed i partner di pazienti borderline di chiedere un intervento di consulenza psicologica, di orientamento o sostegno psicologico poiché i nostri studi più recenti stanno dimostrando che modificando specifici atteggiamenti e modalità di comunicazione, quindi con l'aiuto stesso della famiglia, è possibile aiutare il paziente a vivere in modo più adeguato e funzionale, limitato i tratti impulsivi, l'instabilità e la rabbia ed arrivare ad una remissione dei sintomi più pericolosi per il soggetto.
Tratto dal sito: www.psicologiapsicoterapia.com

mercoledì 11 marzo 2009

PERCHè UNA STORIA FINISCE

IL DISTACCO: QUANDO UN AMORE FINISCE
A cura del Dott. Cesare De Monti
Le storie d’amore possono finire. Poco male quando la cosa succede da entrambe le parti e ci si lascia di comune accordo. Quando invece si è lasciati, allora non è più un semplice dolore: l’angoscia di essere abbandonati può divenire una vera malattia, una frattura che spezza la vita in due (prima e dopo l’abbandono), lasciando svuotati e confusi.
Anche biochimicamente le cose cambiano nell’organismo: durante l’innamoramento si ha un aumento della produzione di endorfine e di feniletilamina (con conseguente senso di benessere, euforia, vitalità e desiderio sessuale); quando la relazione finisce, per contro, si ha un crollo dei livelli di queste sostanze (con conseguente ansia, apatia, senso di Perché una storia di coppia finisce, un amore muore, un matrimonio finisce?
Si possono cercare molte spiegazioni e trovare molte griglie di lettura: ma è importante capire , è rilevante - per apprendere dall’esperienza - analizzare alcune ipotesi di ricerca dell’evento "separazione". Fra i molti approcci possibili, se ne propongo tre: uno d’ispirazione psicanalitica, l’altro più legato alla ricerca empirica, il terzo - infine - di tipo storico-evolutivo.
Approccio d'ispirazione psicanalitica
Si può sottintendere l’idea che la disfunzionalità della coppia sia da collegare a immaturità evolutiva, o a vera e propria patologia, per il prevalere dei giochi inconsci nel rapporto; ecco brevemente la tipologia mutuata da questa ottica:
Il primo tipo di relazione è la cosiddetta "collusione narcisistica ". In questo rapporto l’amore è inteso prevalentemente in funzione simbiotica, "amore come essere uno ", e comporta abitualmente un partner schizoide. L’unione simbiotica è un rapporto sado-masochista (dove il più forte fagocita il più debole) e in cui va perduta l’identità e la "noità" della coppia (l’essere noi). La relazione matura comporta invece una unione nella distinzione, il rispetto dell’altro come distinto, l’accettazione della diversità, ecc.
Un secondo tipo di relazione è la cosiddetta "collusione orale ": qui l’amore è concepito come "aver cura dell’altro". E’ un amore di tipo materno, che comporta un partner a struttura depressiva, autodenegantesi. L’amore maturo invece è caratterizzato da mutualità, reciprocità, essere contemporaneamente soggetto e oggetto nella relazione; non solo capacità di dare, ma anche di ricevere.
Un terzo tipo di relazione è la cosiddetta "collusione sadico-anale ". Qui l’amore è inteso come possesso totale ; l’oggetto dell’amore è considerato proprio dominio e tenuto continuamente sotto il proprio controllo. Questa relazione comporta un partner a struttura ossessiva. L’amore maturo invece è caratterizzato da libertà, autonomia, fiducia. Mutualità, interdipendenza reciproca di due soggetti indipendenti e liberi.
Un quarto tipo di relazione è la cosiddetta "collusione fallico-edipica " dove l’amore è vissuto soprattutto come autoaffermazione antagonista (virile) e il partner è vissuto sostanzialmente come rivale e luogo della propria affermazione. Questa relazione contempla un partner a struttura isterica.
L’amore maturo è caratterizzato invece da solidarietà, compartecipazione, parità di possibilità di autorealizzazione al cento per cento. Senza eccessiva competitività. La mancata evoluzione verso un rapporto d’amore più maturo può condurre alla crisi di coppia; le tecniche per rimettere in movimento la maturazione bloccata (ove ciò è possibile) si rifanno alle varie metodologie d’intervento e alle varie scuole di psicologia.

Tratto dal sito: www.benessere.com