mercoledì 23 settembre 2009

Il dramma di una morte bianca

Poco più che trent'enne, Said di origine marocchina,al lavoro per la propria dignità, per la famaglia, come vuole la Nostra Costituzione, come le persone che quotidianamente partecipano alla vita Italiana.
E' una tarda Mattina ad Arco, in provincia di Trento, in via Braile si prosegue con lo smantellamento dell' Ex sanatorio Bell'aria, al di sopra procedono dei lavori di manutenzione ambientale, dove Said sta lavorando.
I lavori sono molto avanti e ben presto sorgerebbe una splendida palazzina che un operaio ancora molto giovane, anche con la sua opera, vedrà completo.
Ma il destino molto spesso si oppone anche alla volontà di chi nulla di male sta facendo, se non guadagnarsi la giornata di lavoro.
Con il suo "bobcat" sale e scende dalla salita tra un detrito e l'altro.
Ancora una salita....chissà quale fosse il suo pensiero e chissà che cosa di molto preciso doveva fare, forse voleva solo spostare il mezzo.
D'un tratto il movimento del mezzo non è ben preciso, il fato vuole che quella manovra non abbia il risultato voluto, da casa mia lì vicino, si sente un gran rumore, il bobcat si ribalta, il ragazzo viene sbalzato fuori dall'abitacolo come spesso accade e la pala dentata non trova putno dove fermarsi se non sul suo corpo ancora a terra, dopo 40 metri di precipizio...la morte è immediata, il corpo senza vita non più un unico pezzo...la disperazione....
Vengono chiamati i soccorsi, le forze dell'ordine e l'intervento è tempestivo come di consueto, arriva anche l'elicottero....si mantiene sulla zona dell'accaduto fermo in aria, ma a nulla oramai può servire la sua presenza...così si risolleva e se ne va.
Causa del decesso :"Morte Bianca", un altra vittima del lavoro e dell'assenza di sicurezza in molti cantieri dove migliaia di operai, giornalmente, prestano la loro opera.
Il mio pensiero ora va alla famiglia di quel ragazzo, innocente vittima di un fato crudele, che non guarda in faccia nessuno, che non presta pietà.
Sono sicuro che ovunque ora sia il nostro operaio, sarà in un posto speciale da dove potrà osservare e proteggere i suoi cari.

"Le persone hanno perso il significato della vita, individualismo e cinismo hanno reso la bellezza della semplicità in un superfluo da snobbare.
Se chiedo di far giungere uno solo dei vostri pensieri di bontà a questo giovane che ci ha lasciato, cari lettori, so che mi ascolterete"

Andrea Piobbici

giovedì 10 settembre 2009

Il tempo

Forse è lui ciò che tutti temono, l'unico nemico invincibile di ognuno di noi.
Non sempre però, il tempo è nocivo, a volte il tempo serve per costruire, capire, comprendere far comprendere, perdonare e farsi perdonare.
In amore il tempo a volte dicono allontani le persone, ciò credetemi non è assolutamente vero.
In una fase di lontananza il tempo serve per riflettere sui propri errori, serve a dare tempo all'altro/a che magari non ha potuto ben capirvi.
Il tempo aiuta a capire le proprie reazioni e quelle dell'altro/a, aiuta a diventare migliori...cosicchè quando ritroverete il vostro momentaneo perduto amore, tutto sarà magicamente perfetto.
Potrete allora avere la serenità di aprire il vostro cuore, senza timore di non essere capiti o di non capire....
Se l'amore è vero come lo è il mio....il tempo servirà solo a rendere quasi perfetto il vostro rapporto.
Porta pazienza ed abbi fede amore mio...presto saremo di nuovo insieme....e saremo felici...per sempre.

Andrea Piobbici

mercoledì 2 settembre 2009

Il valore di una promessa

Molti ormai hanno dimenticato il significato della parola PROMESSA, essa viene spesso usata come capro espiatorio per trovare delle attenuanti pellegrine a comportamenti propri errati.
Il valore di una promessa è in realtà imprescindibile dagli eventi e dalle loro evoluzioni.
Una promessa è una promessa e basta.
Sicuramente ognuno di voi leggendo questo post si troverà in accordo, ma pochi sapranno autocriticarsi e constatare la loro mancanza in una o più occasioni.
Più facile trovare giustificazioni, meno impegnativo e ha il vantaggio di ripulire velocemente la coscienza.
Per mantenere una promessa bisogna avere coraggio ed ancor di più bisogna averne quando la si persegue.

Andrea Piobbici

domenica 30 agosto 2009

L'AMORE VERO

Qualcuno ritiene inverosimile che l'amore vero dura per sempre.
Io invece ritengo che quando incontri la persona destinata a te, non c'è nulla che possa annullarla.
A chi sostiene che questa sia follia rispondo, che in fondo la follia non è altro che la realizzazione dei propri desideri inconsci.
Andrea Piobbici

mercoledì 26 agosto 2009

Trittico di "EFFE" (fede,fiducia,fedeltà)

Fede, fiducia e fedeltà, tre semplici parole con un grande significato.

Per gli scettici, la fede è la speranza gratuita degli stolti, un po' come la scaramanzia diciamo, una di quelle cose che fanno parte della sottocultura delle persone.

Detto questo, in questo post non spiego le definizioni di cui all'oggetto, ma mi limito ad esprimere il significato che hanno per me queste parole, che a 36 anni sicuramente hanno assunto un significato diverso di qualche anno fa, di cui tuttavia ne è il risultato la mia attuale personalità.

Chi di noi non ha scheletri nell'armadio, molti dei quali non ne andiamo neanche fieri?

Chi di noi non ha commesso errori più o meno grandi, verso se stesso o verso gli altri, direttamente o indirettamente?

Chi come si dice "chi è senza peccato scagli la prima pietra"! Vangelo: Gv 8,1-11

Fede è la determinazione nel credere che la prosecuzione di un determinato percorso, sano ed asettico dalla cattiveria e dalla meschinità, porterà ad un giusto risultato.

Fiducia è la convinzione e l'atteggiamento positivo verso un determinato fatto o persona, atto a confidarne l'esito positivo del rapporto o dell'azione.

Fedeltà è l'incondizionata dedizione ad una persona, ad un principio, ad una promessa senza titubanza alcuna.

Questo è il significato che queste parole hanno per me e sebbene non sono sempre stato dedito a veridificarne il valore, posso però affermare che ciò che interpreto nelle parole, lo persevero anche nei fatti.

"NON IMPORTA CIò CHE SIAMO STATI O CIò CHE ABBIAMO FATTO IN PASSATO, LA PERFEZIONE NON è DI QUESTO MONDO.
IMPORTA CIò CHE SIAMO ORA E CIò CHE ABBIAMO IMPARATO DALL'ESITO DELLE NOSTRE AZIONI"

Vs. Andrea Piobbici
.

domenica 23 agosto 2009

Se RICORDI

Sensazioni, emozioni
brividi che fan tremare
occhi chiusi a rimirare il tempo,
così veloce, così preciso
che nel suo scorrere imperterrito
ci riporta sempre a chi eravamo
ci riporta sempre a come stavamo.
.
Se ricordi in quei momenti
così tristi o così felici
non ti senti mai solo, nè abbandonato.
per qual motivo torni sempre in quei momenti
cercando il modo di ritrovare ciò che hai perso
di rivederti in un frammento di pensiero.
.
Se ricordi senti il fiato soffermarsi
e il tuo cuore palpitare,
imprescindibile dai fatti, soridente di serenità.
Ed abbracci ogni motivo per cercare di spiegare
ciò che non ti riesci a perdonare
ciò che ti sei lasciato sfuggire.
.
Se ricordi mi rivedi come sono
coi miei limpidi sguardi sul tuo viso
e mi accarezzi con la luce che in te v'era.
Intoccabili dall'esterno, inviolabili dall'interno.
Scorrono i giorni e le settimane
ed inevitabilmenete le vite si allontanano
i sogni svaniscono, ma l'amaro resta.
.
Se ricordi ti vedi come potevi essere
come non hai voluto essere,
privando la tua vita di ciò che è raro trovare
di ciò che tutti cercano e nessuno trova.
Scorrono i visi insieme ai giorni
ed inevitabilmente le vite si allontanano
i sogni svaniscono, ma l'amaro resta.
.
Solo uno alla fine si gira
e voltandosi senza capire si sussurra :
"Se ricordi, non hai dimenticato" .

.
Trento lì, 23/08/2009
.
Andrea Piobbici http://www.youtube.com/watch?v=uLxWdS6MXQU

mercoledì 19 agosto 2009

LA RASSEGNAZIONE e L'ACCETTAZIONE

Tra rassegnazione ed accettazione, la differenza è quella data dall'intelletto cioè ciò che trova ragione o ciò che invece non trova risorsa interiore e si ferma alla mera indisponibilità del nostro io più profondo.
Rassegnarsi significa semplicemente non trovare altro modo di affrontare un determinato fatto e decidere di arrendersi.
Accettare significa invece trovare nel proprio intelletto una serie di spiegazioni e motivazioni per raggiungere la decisione definitiva.
Non è quindi sbagliato affermare che mentre la rassegnazione lascia desolazione perchè esprime sconfitta come dire :"non c'è niente che io possa fare", l'accetazione pone la persona di fronte ad una nuova crescita interiore, di fronte alla metabolizzazione degli eventi.

.
.
.
continua

domenica 16 agosto 2009

MENS ET INSCIUS

Mente e corpo, sono due " soggetti " ben distinti, la differenza sta nel riuscire a capire ciò che la mente riesce a cimunicare al simbionte e ciò che arriva dal sub-conscio, cioè ciò che in realtà non riusciamo a gestire.
Per farvi un esempio, la classica bugia è sempre premeditata e non è mai data dal nostro profondo, mentre pensare continuamente a qualcuno o qualcosa è invece una comunicazione impossibile da gestire se non con un appropriato lavaggio del cervello.
Spesso ci accade di voler forzare in un senso o nell'altro la nostra volontà cercando di eludere ciò che il nostro inconscio ci propone come soluzione ed andiamo a trovare giustificazioni che generalmente portano a una sorta di violenza contro noi stessi.
Quando ci rapportiamo con il prossimo l'interazione è in parte logica e cioè data dalla nostra volontà ed in parte inconscia, come per esempio togliere le mani a qualcuno che si rosicchia le unghie o augurare salute a chi starnutisce....quest'ultimo se pur può sembrare dato da un nostro comando, in realtà è un imput dato dal sub-conscio benchè abbiamo oramai sodato, che lo facciamo per auspicare un miglior stato di salute al nostro colloquiante o altro.
Detto ciò, il post vuol far riferimento a ciò che in realtà non cerchiamo di comprendere , ma snobbiamo ritenendolo superfluo o comunque modificabile.
Nei rapporti affettivi o in episodi di vita in genere, spesso ci capita di prendere delle decisioni contrarie a ciò che il nostro istinto ci richiederebbe o, in altri casi, forziamo le nostre decisioni credendo che una maggior riflessione potrà farci ottenere il risultato migliore.
Puntualmente, come risultato otteniamo il NON raggiungimento del nostro obbiettivo causa l'eccesso compiuto a fronte di un tempo prestabilito.
Ma come mai?
La maggior parte delle nostre decisioni sono appaiate alla volontà di qualcun altro che a sua volta attende e valuta l'evolversi della nostra proposizione...A tutto questo però l'aritmetica e le equazioni in particolare trovano un riscontro appoggiandosi alla fisica, come dire che per ogni azione e reazione equivale un dato risultato di senso opposto e più il tempo varia e più varierà il risultato fino ad arrivare al punto di non ritorno, che nonsiste nell'aver esaurito il tempo datoci dal nostro paro, il quale a sua volta ci donerà il tempo che però il suo inconscio riterrà opportuno.
Insomma, le interazioni con il prossimo, seguono comunque delle regole date dalla nostra parte interiore e non gestibile e per capirne di più si basti pensare a un contratto di compravendita dove l'uno conosce il limite di dove vuole arrivare, ma dove nessuno conosce quale sarà il proprio limite di tempo che destinerà all'affare, a meno che questi sia destinato in partenza.
Il citato limite in fondo è dato dall'interesse che una volta scemato, farà automaticamente decadere il tempo d'importanza alla questione oggetto della riflessione.


Il detto dice:"La pazienza è la virtù del somaro!"

Vs. Andrea Piobbici

sabato 15 agosto 2009

Amare è lasciare libera e felice una persona

.
I forti non crescono in mezzo agli agi, e fare e essere ciò che siamo e capire chi siamo ci permette di non perderci… mai, e se si commette un errore è giusto capire tutto, sopratutto quando pagano i più forti… non sono perfetto, ma invece di perdere tempo nelle miriadi di stupidaggini, invece di sprecare le energie, perché non ci impegnamo con il cervello (perché è questo che ci distingue dagli animali) a non fare male, se non a noi stessi (errare per noi è comprensibile) almeno agli altri, questo basterebbe davvero… è che purtroppo si sbaglia perché si è comodi.

LEZIONE D'AMORE

Siamo in piena crisi della capacità di amare, anche quando vorremmo amare. Eppure si sente sempre parlare dell'amore, ma che vuol dire amare ? Cerchiamo di affrontare in profondità il problema dell'amore. Fromm nel libro "L'arte di amare" dice che l'amore è un'arte, quindi per impararla c'è bisogno di allenamento, di impegno, di pazienza. Invece gli esseri umani sono persuasi che, così come si cresce, così automaticamente si diventa capaci di amare. Questa opinione è basata su tre pregiudizi.
.
PRIMO PREGIUDIZIO : "La maggior parte della gente ritiene che amore significhi essere amati, anziché amare, di conseguenza per loro il problema è come farsi amare". Dunque noi non poniamo l'accento sullo sforzo attivo che dobbiamo fare per amare una persona, ma come farci amare, ovvero ci preoccupiamo di renderci attraenti, cioè belli, ricchi, intelligenti. Invece dovremmo sviluppare, per renderci "amabili", la fiducia, il coraggio, la disponibilità profonda, che sono tutte facoltà che ci predispongono all'incontro con l'altro.
.
SECONDO PREGIUDIZIO : la supposizione che amare sia un problema di trovare la "persona giusta". Tutta la preoccupazione e l'attenzione è spostata fuori di noi, nella persona da amare o da cui essere amati. Non pensiamo affatto che dobbiamo sviluppare invece la "nostra" capacità di amare.
.
TERZO PREGIUDIZIO : dice Fromm che tra due persone esiste, prima che si incontrino, un mistero, che è dato dalla personalità dell'altro, che noi non conosciamo, e che desideriamo conoscere e penetrare. Molte volte si scambia per amore questo desiderio di penetrare in un'altra persona. Quindi l'innamoramento sarebbe l'incontro con un'altra persona che ci attrae per motivi che spesso noi non conosciamo a livello cosciente e che noi vogliamo penetrare e possedere. Nel momento in cui avviene questo incontro, noi siamo "innamorati". Ma nella misura in cui noi entriamo in questo mistero della persona prima sconosciuta, questa stessa persona finisce di essere interessante per noi e finisce anche l'innamoramento.
Dunque abbiamo questa differenza tra innamorarsi e amare : il rapporto di amore, quando è conseguenza di tutto uno sviluppo e di tutta una maturazione della personalità, è un rapporto che tende a restare duraturo.
L'amore maturo preserva l'integrità e l'autonomia personale di ogni partner, non annulla un partner a beneficio dell'altro, ma consente a ciascuno dei due di sentirsi realizzato nelle sue potenzialità, rispettato nelle sue esigenze. Invece l'unione simbiotica non rispetta l'integrità e l'individualità di ogni partner, ma è sempre una tensione a rendere prigioniero l'altro, a togliergli la libertà, o mettere l'altro in uno stato di continua totale dipendenza. Il modello biologico di questa unione simbiotica è la relazione tra la madre e il figlio o la figlia, sia nella fase intrauterina che nei primissimi anni di vita. Successivamente, nel corso del suo sviluppo, il bambino deve vivere una fase di possesso della madre, o del padre se si tratta di una bambina.
Questo possesso del genitore dell'altro sesso gli consente di acquistare sicurezza e di sentirsi valorizzato. In questo senso, le varie fasi del possesso sono necessarie per lo sviluppo del bambino.
Nell'unione simbiotica che si stabilisce tra adulti, si ripete, proprio perché non vissuta esaurientemente, la totale dipendenza che c'è nel rapporto tra il figlio e la madre. Questo bisogno di simbiosi può essere vissuto consapevolmente e dialetticamente all'interno della coppia, affinché sia possibile passare da uno stadio all'altro dell'incontro, cioè da quello simbiotico a quello più maturo e autentico.
L'essere umano deve superare la fase dell'amore come possesso per passare a quella dell'amore come dono. Il possesso dà senso di sicurezza e di soddisfazione, ma non dà gioia. Il possesso dell'altro, anzi, della vita dell'altro, se non è superato, genera l'odio, e l'odio scatena la distruttività, sia nella coppia che tra genitori e figli, che nella società. Nel film "Lady Hawke" Isabeau è vittima di quest'amore come possesso da parte del vescovo, che ha un bisogno così esasperato di lei da sentenziare : "O con me o con nessun altro". Non c'è nessuno spiraglio di libertà di ricambiare o di non accettare l'amore.
Nell'essere umano ci sono due dimensioni, la dimensione psichica e la dimensione esistenziale. La prima è l'insieme delle tappe necessarie per costruire un essere umano maturo e autonomo. La seconda è lo spazio nel quale si muove l'essere umano maturo e autonomo per situarsi di fronte alla realtà di un tu e del mondo.
Se la dimensione psichica non è stata vissuta pienamente o non è stata vissuta affatto, questa tappa si sposta necessariamente nell'età adulta. Abbiamo visto che il bisogno di vivere il possesso edipico sia il primo fattore che porta all'amore passione. Se la dimensione psichica è stata vissuta bene, alla piena realizzazione esistenziale (cioè all'amore) si oppongono : la paura di perdersi ed il rifiuto di amare per orgoglio ed egoismo. Un esempio di amore passione della dimensione psichica.
Un uomo può sposare una donna perché, senza saperlo, è spinto da un amore passione per cui proietta la madre sulla donna.
Una volta vissuto questo rapporto, la proiezione si esaurisce, la passione scompare, l'uomo lascia la donna. Nell'unione simbiotica ugualmente agiscono due aspetti. Il primo aspetto si riferisce alla parte "psichica" dell'uomo.
Un secondo aspetto a quella "spirituale" o esistenziale dell'uomo. Nel primo aspetto, quello dello psichismo, mettiamo i bisogni psichici dell'infanzia non completamente vissuti. Nel secondo aspetto, che abbiamo chiamato spirituale, mettiamo come conseguenza che porta all'unione simbiotica, la volontà di dominare l'altro. A causa di questa volontà di potere non si stabilisce un rapporto d'amore "autentico", ma si stabilisce semmai una unione simbiotica, dove l'uno cerca di dominare l'altro. In una concezione esistenziale dell'uomo perciò, la volontà di dominio viene non soltanto dallo psichismo, ma anche dall'aspetto spirituale esistenziale, per cui si ha la possibilità di un potere esercitato su di un altro essere per finalizzarlo a se stesso. Dopo aver perso la possibilità di amare, non resta piacere più grande che esercitare il potere per il potere. Nel film che vedremo il vescovo incarna il potere negativo, assoluto, che annienta e uccide. Il potere in sé non è affatto un male. Io posso utilizzare questo potere per la mia realizzazione e per la realizzazione dell'altro ; o invece posso utilizzare il potere non per il bene mio e dell'altro, ma solo per il mio egoismo.
Un altro concetto è che l'amore è un potere attivo e non passivo, è azione e non passione.
Secondo la teoria personalistica di Antonio Mercurio, nell'essere umano ci sono quattro componenti essenziali : l'Io Fisico - l'Io Psichico - l'Io Persona ed il Sé. L'IO FISICO racchiude tutto ciò che si riferisce alla percezione di avere un corpo. L'IO PSICHICO racchiude tutte le istanze della psiche (rapporto madre-bambino : fase preedipica ; rapporto del bambino col genitore dell'altro sesso : fase edipica, ecc.) L'IO PERSONA rappresenta la parte decisionale di noi stessi. Ogni persona è capace di decidere in libertà per la propria realizzazione o per rimanere invece in un progetto di odio distruttivo e vendicativo. IL SE' è la parte più profonda della persona, dove sono racchiusi tutti i nostri progetti. Ripetiamo. Fromm dice : "in contrasto con l'unione simbiotica, l'amore maturo è unione a condizione di preservare la propria integrità, la propria individualità". Libertà, autonomia e sicurezza sono collegate e strettamente unite, formano l'integrità dell'Io. Se non c'è la sicurezza personale, non possiamo essere liberi di oscillare tra rapporto di unione e rapporto di distacco. Nel momento in cui dobbiamo affrontare il distacco, se non siamo sicuri non ne saremo capaci. La concretezza massima di questa sicurezza l'abbiamo nella capacità di autonomia dai genitori. Lì dove l'essere umano è capace di essere padre e madre a se stesso, l'essere umano è integro, maturo, sicuro e libero, quindi disponibile per l'altro. Fromm dice : "l'amore è un potere attivo dell'uomo, è una capacità di scegliere liberamente". L'amore passione è invece spesso o addirittura quasi sempre legato ad una persona impossibile da raggiungere. L'amore passione non è altro che l'amore verso il padre per la bambina e verso la madre per il bambino, quando nell'infanzia non si è potuto realizzare questo, oppure si ha bisogno di rivivere questo rapporto simbiotico e possessivo per distaccarsene. Attraverso il possesso della madre l'Io del bambino e della bambina si accrescono e si affermano. La bambina, dopo aver vissuto la fase che si chiama preedipica con la madre, cioè quella fase in cui la madre accoglie e accetta la sua bambina nella sua totalità e nella sua femminilità, deve distaccarsi dalla madre e deve possedere il padre, ovvero deve avere quel rapporto esclusivo con lui in cui ella diventa molto importante e valorizzata dal padre. Questa fase viene chiamata edipica. Se le cose non sono andate come dovevano andare, come si possono risolvere i problemi che ne conseguono ? Prendiamo ad esempio la situazione della donna che non ha vissuto serenamente il rapporto con il padre. Ella deve prendere consapevolezza di questa sua grossa mancanza e successivamente deve accettare la sofferenza ed il dolore. Vivendo fino in fondo questo, la donna arriva ad una situazione di maggior serenità in se stessa e di disponibilità verso gli altri. Nella misura in cui è possibile, ella si rivive oggi la situazione edipica che non è stata possibile vivere ieri, la supera e vive la sua vita. La donna ora può chiedere in dono all'uomo l'amore che non ha avuto, abbandonando la pretesa. La nascita della persona richiede il superamento delle fasi psichiche, cioè il superamento del possesso simbiotico e di quello edipico, dopo averlo realizzato, goduto e integrato. Alla fase del possesso deve seguire la fase della separazione e del distacco. Il bambino e la bambina devono diventare autonomi, devono possedere in loro tutto quello che è loro essenziale, non devono più dipendere dal padre e dalla madre. Tra l'Io di un uomo e il Tu di una donna pienamente maturi, c'è totale alterità. L'uomo deve donarsi perché la donna possa riceverlo attualmente come dono, e la donna deve donarsi perché l'uomo possa riceverla come dono.
L'amore azione, a differenza dell'amore passione, si caratterizza per una fedeltà vissuta come scelta, proprio perché si tratta di un amore che opera, che crea. Colui che ama, crea il partner come persona, ed allo stesso tempo crea se stesso come persona. Anzi, non può creare se stesso come persona se non crea il partner come persona. Qual'è questo concetto di persona ? Cosa intendiamo noi quando parliamo di persona ?
PERSONA e' colui che si realizza come capacità di amare sè e di amare gli altri, come capacità di dare e ricevere amore.
.
.
.D.ssa Graziella Maria Lopez (lezione d'amore)

giovedì 6 agosto 2009

Tra le mie braccia


TRA LE MIE BRACCIA
Apro le mie braccia
e aspetto te sogno mio,
vano il mio abbracciare l'aria
vano il mio cercare la tua pelle.
Tra le mie braccia
tra mille profumi
tra mille rumori
tra mille colori
è tutto vano.
Apro e chiudo
stringo e lascio,
dove sei amore mio,
caldo vento dell'estate
lumonisa stella della sera
tenera nuvola nel cielo.
Il buio attorno e freddo dentro
quasi a rimirar la morte
quasi ad esclamar dolore,
orizzonte lontano nel mare
granello di sabbia solo.
Tra le mie braccia
è non ti sento, non ti vedo
dove sei sangue delle mie vene
dove sei sentiero del mio cuore.
Tra le mie braccia
nelle lacrime, nei rimpianti
nella speranza e nel destino,
qual meschino lui
qual sapore lui.
Apro ancora a rimirar l'orizzonte
senza ch'elle si richiudano invano,
a scongiurar le lacrime
ad impedir dolore
ad aspettar il tuo dolcissimo sapore.
Apro le mie braccia
solo per te amore.
Andrea Piobbici Olbia 06/08/2009

martedì 4 agosto 2009

Cose che NON possono succedere.


"L'EGOISMO NON CONSISTE NEL VIVERE COME CI PARE, MA NELL'ESIGERE CHE GLI ALTRI VIVANO COME PARE A NOI" (Oscar Wilde)


Esistono persone che fanno della tua VITA un diritto proprio.

Ciò è verità e mai capisci cosa significhi incontrare un boredrline di questo tipo, vittima di tutte le persone che non sono più riuscite a gestire.
Come può un essere umano con un po' di coscenza esseremeschino fino a approfittare di sentimenti nobili e fiducia del prossimo....
Non c'è mai una spiegazione alla cattiveria gratuita...purtroppo Dio ha data diritto alla vita anche a loro e quando il nostro Buon Padre ci mette a confronto di queste persone è solo per farci imparare ancora qualcosa di più.

Allora amici cari, accogliamo benevolmente anche questi viscidi egoisti, ibridi eunuchi e impariamo dalla loro meschina malignità e quando ne saremo saturi, non preoccupatevi, saranno loro ad autoeliminarsi.

VS.
Andrea Piobbici

martedì 9 giugno 2009

AMORE PURO

Cos'è l'amore puro.
Meglio una bugia detta a fin di bene che mille verità che fanno male?
Scuse per ipocriti ed egoisti.
L'amore puro è l'incondizionata dedizione al proprio partner, con l'ausilio di comprensione e sincerità, atta a rendere autonomo nelle decisioni il proprio partner.Le bugie creano odio e ricerca di vendetta e alimentano e nutrono la sete della stessa.
La verità lascia sempre sereni.
Grazie perchè aver conoscituo te mi ha aperto nuove finestre verso nuovi mondi, grazie per essermi stata a fianco quando avevo bisogno.
Tu mi hai reso nuovo, mi hai fatto conoscere tante cose anche se a volte un po' dolorose.
Ti porto sempre con me e penso spesso a noi e ad un futuro che non vedremo mai assieme.
Anche se alla fine hai voluto lasciarmi un piccolo segno negativo, sono molto sereno e sai perchè?
Perchè come sei stata bene con me non lo sarai mai con nessuno....
Follia....? Ma in fondo cos'è la follia se non l'interpretazione dei propri sogni e la realizzazione degli stessi.

Ti amo principessa mia

venerdì 15 maggio 2009

Quando incontri il vero amore, la vita d'un tratto cambia in tutto e per tutto .
I colori, i profumi, l'essenza delle cose, appaiono di colpo magici.
Senza fare nulla, tutto entra a far parte di un equilibrio perfetto, aspetti solo il giorno dopo per far crescere ancora questo bellissimo desiderio di futuro e perfezione.


Vs. Andrea Piobbici

.

martedì 28 aprile 2009

IL FANTASMA : ARTE E POESIA

.
.
Cercami e non mi troverai,
sognami e verrò da te
toccami e ti sentirò gioire o soffrire
guardami e non potrai nasconderti.

Sono vento
perchè mi senti passare, ma non mi vedi.

Sono fuoco
perchè posso riscaldarti con dolcezza
e perchè posso bruciarti con indifferenza.

Sono acqua
perchè se vuoi posso essere la tua oasi dove ristorarti
e perchè posso farti annegare nel delirio.

Sono terraperchè con me puoi coltivare i tuoi sogni
o rimanere inghiottito dalla sabbia.

Sono come Cupido
posso farti sognare
posso farti soffrire.

Sono il fantasma di un uomo morto nel passato
pellegrino per il mondo
cercatore di mondi perduti
di valori svaniti, di anime perse.

Libero nel mio spirito
incatenato nel mio presente
libero dal dominio
schiavo di me stesso.

Non puoi toccarmi,
non puoi vedermi
credi in me e comparirò in un momento.

Andrea Piobbici

sabato 4 aprile 2009

RICOMINCIARE LA STESSA STORIA...è POSSIBILE?

Circa tre anni fa, mi trovavo a conversare con un amico psicologo "Luigino", si parlava delle debolezze ...si era appena tenuta una conferenza nella quale l'argomento trattato era "LE DEBOLEZZE IN AMORE".
Vorrei far presente, che per debolezze, non sì intendeva dire che amare è una debolezza, ma si curava all'attenzione che esistono persone le quali diventano vittime del/lla loro partner fino al punto di auto annullarsi.quelle storie dove l'uno diventa succube dell'altro e vive le più bizzarre perversioni cerebrali dell'altro; come una donna che sta con un uomo che la picchia sempre o come un individuo che viene costantemente tradito e in automatico perdona...diversi modi di essere vittime di se stessi e deboli di fronte all'amore.
Quando una persona ha sempre sbagliato a rapportarsi con voi, potrà mai cambiare?
Il 70% del nostro carattere è la relazione tra i caratteri dei nostri genitori, il restante 30% fa parte delle nostre esperienze di vita e dei nostri tratti somatici caratteriali ed individuali.
Per paradosso c'è chi dice che siamo tutti borderline e che oscilliamo tra un'onda tra il 30 ed il 70 nella quale i due poli sono la nevrosi e la psicosi.
Ciò che sta in mezzo è il nostro equilibrio normale che varia ovviamente a seconda del momento.
Ma tornando all'oggetto della discussione:Si può ricominciare da capo la stessa storia? CAMBIARE SI PUò?
Si! cambiare si può, ma bisogna volerlo e prima di tutto metabolizzare il convincimento o meglio dire la realizzazione che c'è qualcosa che non funziona in se stessi e va cambiato.
Sono le strade più erte da percorrere, ma sono i sacrifici più grandi che danno valore ai nostri sforzi
Mi diceva l'amico Luigino che una storia non si ricomincia mai!
Se riflettiamo insieme e pensiamo a come ci rapportiamo con un amico d'infanzia che magari non vediamo da 20 anni...è lo stesso modo di vent'anni prima.Come mai?
La nostra memoria credo che in un certo modo, tramite una specie d'imprinting, memorizza e colloca persone e avvenimenti in una determinata forma e di li prima che si cambi il modo di vedere la cosa bisogna raggiungere il convincimento del cambiamento.
Cosa significa?
Significa che anche se ci si divide e si vive un peiodo lontano l'uno dall'altro, si è convinti che ci sia stata un'interruzione, ma in realtà è solo una pausa.
Si!Si può ricominciare, ma bisogna avere la volontà e la maturità per poterlo fare.
Questa maturità o si è graziati da qualche benevola divinità che dota l'intelletto dalla nascita, o solo le esperienza della vita ce la può far raggiungere, dopo averci castigato ogni volta che abbiamo sbagliato.
IN SOSTANZA A VOLTE PER FARE UN PASSO AVANTI BISOGNA FARNE DUE INDIETRO.

Vs. Andrea Piobbici

CATTIVERIA E MITOLOGIA:DOVE NASCE?

Un'antica leggenda narra che le persone cattive hanno tutte problemi di fegato...sarà vero?La cattiveria ha sede nel fegato.
La conferma è di PrometeoPerché l’avvoltoio di Zeus ha infierito così crudelmente sul fegato di Prometeo?
La leggenda, raccontata da Esiodo :Prometeo, che voleva agevolare gli uomini, sezionò il toro offerto in sacrificio e compattò i bocconi più delicati dentro la sacca dello stomaco, lasciando la carcassa ben coperta dalla pelle dell’animale.
Quando Zeus fu chiamato a scegliere, pregustando le carni tenere che, anatomicamente, si trovano sotto pelle, snobbò lo stomaco e si ritrovò con un pungo di ossa.Subodorando l’inganno, volle vendicarsi, privando gli uomini del fuoco. “Che mangino cruda la loro carne, ottenuta con l’inganno” borbottava tra sé e sé.Prometeo, che si sentiva responsabile della punizione, ottenne da Atena (alla cui nascita dalla testa di Zeus aveva personalmente assistito e da cui era stato erudito sull’intero scibile) di entrare di nascosto nell’Olimpo.
Lì, rubata una torcia al carro del Sole e postala, per mimetizzarla, entro il cavo di un gigantesco gambo di finocchio, ne fece dono agli umani.Ecco perché il gigante buono, simbolo della hybris, fu incatenato sul Caucaso secondo le dinamiche così ben raccontate da EsiodoL’iconografia romantica eleggerà Prometeo eroe della resistenza umana agli arbitri del destino, titanico e volitivo rappresentante del potere umano; per i Greci, egli non era un eroe, perché la tracotanza e l’empietà di cui aveva dato prova opponendosi al volere divino squalificavano ogni suo gesto.
La sua punizione è eziologicamente fondata: il fegato, luogo della cattiva digestione, sa tormentare l’uomo fino a cancellare in lui qualunque virtù umana.
Quando la nausea sovrasta, quando l’intestino, infiammato, non ottiene pietà e il cibo impone una sonnolenza malata (non a caso, il tormento si acuiva la notte), non si può pensare ad altro che al proprio bruciante dolore.

martedì 31 marzo 2009

TI PERDONO,SEMPLICEMENTE.

Non si può odiare chi fino a ieri hai amato.
Puoi solo provare un'immensa pena per chi col suo "modus vivendi" ha gettato se stesso e la sua vita in un profondo tunnel senza via d'uscita.
Sono gli errori, ma soprattutto le conseguenze che paghiamo a renderci migliori o peggiori in futuro.
Quanto ne è valsa la pena sbagliare? e qual'è la strada giusta da seguire?
La forza del perdono è gratuita per chi la riceve, ma per chi la offre ha un prezzo assai caro.
Quando e come perdonare?
Ogni volta che si ha la voglia di farlo ed ogni volta che il nostro cuore preferisce credere ancora che quella determinata persona forse non era così in cattiva fede come si è dimostrata,chiunque essa sia e qualsiasi ruolo abbia ricoperto nella tua vita.
Le biodinamiche della vita sono spesso bizzare e non ci è dato capire il disegno di Dio.
Noi siamo solo esseri graziati da un benevolo Mistero che ci dona la possibilità di vivere una vita a nostra scelta.
La forza che ci fa crescere è spesso data dalle nostre esperienze di vita e dalle persone che ci hanno educato.
Chi ringraziare allora?
Ringraziamo ognuno dei quali ha abbassato lo sguardo e ci ha perdonato quando poteva alzarlo e punirci, ringraziamo coloro che ci hanno capito e anche quelli che non lo hanno fatto.
Io non pretendo che i visitatori dei miei siti condividano i miei ideali o le mie idee, mi basta essere ascoltato e mi basta pensare che forse una delle mie parole vi entrerà nel profondo del vostro animo e vi farà riflettere.
Non ho nulla da insegnare molto da imparare.
Ogni giorno imparo cose nuove, studio, mi rapporto con persone più dotte di me e cerco di crescere...a volte mi sento veramente piccolo.
Semplicemente perdoniamo perchè siamo legati a quel fatto o persona che ci ha arrecato dolore o forse perchè a volte si soffre meno perdonando.
Chiedere perdono è la cosa più difficile che esista vero?


TI PERDONO
Un dolore sordo
un soffio silenzioso
il mio respiro;

Penso a tutto ciò ch'è stato
a fiumi di parole senza senso
a baci rubati a chissà perchè;

Sto sveglio ad aspettare il tuo ritorno
sto sveglio perchè temo il tuo ritorno
e intanto guardo una luna triste
e intanto guardo un sole un po' sbiadito;

Non è colpa tua
e non è un lamento il mio,
siamo anime ormai perse
angeli che si guardano dall'alto in basso;

Sento ancora i tuoi colpi sul mio corpo
sul mio viso,sulla schiena
le tue parole e tutto il male...

Sento ancora il profumo della tua ira che mi avvolge
ricoperto di una sorta d'infedeli bugie,
mentre sento ancora su di me quella cintura
e i miei vestiti ancora li vedo volare.

Quant'insulti,
qante bugie,
quanti tradimenti,
quanta volenza c'era in te.

Non so chi sei,
ma so chi sei stata.

Non so cosa farai di te stessa.
IO:
Ti perdono,semplicemente


di Andrea Piobbici

domenica 29 marzo 2009

STALKING

STALKING

Che cos'é ?

La parola stalking deriva dal linguaggio tecnico-gergale della caccia e letteralmente significa "fare la posta". In termini psicologici, lo stalking è un complesso fenomeno relazionale che viene indicato anche come "sindrome del molestatore assillante". Pur trattandosi di un fenomeno estremamente complesso, difficile da delineare nel dettaglio, gli esperti riconoscono tuttavia alcuni fattori che consentono di descriverne i contorni generali.I protagonisti principali del fenomeno sono:
-lo stalker o molestatore assillante (l'attore),
-la vittima
e la relazione "forzata" e controllante che si stabilisce tra i due e finisce per condizionare il normale svolgimento della vita quotidiana della seconda, provocando un continuo stato di ansia e paura.
Il fastidio e la preoccupazione risultano, quindi, elementi fondanti e imprescindibili della "sindrome del molestatore assillante" per configurarla concretamente e darne la connotazione soggettiva che gli è propria.I comportamenti persecutori sono definiti come "un insieme di condotte vessatorie, sotto forma di minaccia, molestia, atti lesivi continuati che inducono nella persona che le subisce un disagio psichico e fisico e un ragionevole senso di timore".Quindi, non sono tanto le singole condotte ad essere considerate persecutorie, ma piuttosto è la modalità ripetuta nel tempo, contro la volontà della vittima, che riassume in sé il principale significato delle condotte di stalking.
Lo stalking può presentare una durata variabile, da un paio di mesi fino a coprire un periodo lungo anche anni.

sabato 28 marzo 2009

LA MENZOGNA NON è MAI PERDONATA

COSA SPINGE UNA PERSONA A DIVENTARE ADULTERA?
NON ESISTE SCUSA O ALIBI AL TRADIMENTO, SOLO EGOISMO ALLO STATO PRUO CHE VIENE SEMPRE GIUSTIFICATO NELL'ATTEGGIAMENTO DELL'ALTRO CHE PURTOPPO NON IMMUNE DALL'ERRORE O DALLO STRESS QUOTIDIANO, SI RITROVA BEFFATO DALLA PERSONA ALLA QUALE DEDICA I SUOI MOMENTI DI VITA.
LE DIECI COSE DA SAPERE Alla fine prima di "vuotare il sacco" ogni fedigrafo pentito dovrebbe pensare a ciò che va incontro e ricordare queste 10 importanti verità:
1) Essere infedeli non e' una cosa comune come tante persone credono. Una ricerca del 2006 condotta dalla Bbc su un campione di 46.000 persone rivela che solo un marito su cinque e una moglie su dieci hanno tradito il proprio consorte durante la loro vita matrimoniale. Messaggio sottinteso del Times : «Non cercate di salvare il rapporto di coppia con la falsa verita’ che tutti tradiscono»
2) Se durante un viaggio di lavoro si commette eccezionalmente un adulterio e il proprio partner non ha modo di scoprirlo, chi vuole preservare il proprio rapporto di coppia deve sapere che l'onesta non e' necessariamente la migliore stategia da adottare.
3) I sensi colpa ti attanagliano e vuoi un giusto consiglio? Allora rispetta il tuo partner e invece di rivolgerti ad un amico, chiedi un parere ad una persona davvero terza. In Inghilterra vi sono «i consiglieri telefonici», veri e propri professionisti, che alla modica cifra di 45 sterline all'ora offrono i propri pareri su qualsiasi questione amorosa (In Italia purtroppo tanti partner infedeli e pentiti continuano a rivolgersi a cartomanti televisive).
4) Se la relazione extraconiugale è in corso e c'è la possibilità che qualcun altro possa rivelare il tradimento al tuo partner, anticipalo e confessa tutto. Aver ceduto per una notte alla tentazione può essere perdonato. Chi mente invece non e' mai perdonato.
5) Non si può compromettere la salute sessuale del proprio partner. Se sei stato così sciocco da fare del sesso non protetto fai dei controlli. Naturalmente alcuni virus che si trasmettono per via sessuale come quello dell’HIV s'individuano solo dopo almeno tre mesi dal rapporto sessuale occasionale. Dunque in questi casi bisogna confessare sempre la verita' al partner affinche' lui o lei possano sottoporsi agli stessi controlli medici.
6) Quando confessi il tradimento al tuo partner il tuo motivo ispiratore dovrebbe essere un genuino desiderio di cambiare o terminare con delicatezza la propria relazione amorosa. Mai confessare per alleviare il proprio senso di colpa, per sfogarsi o per pareggiare i conti.
7) L'infedeltà è spesso un sintomo, non una causa, delle difficoltà in una relazione e confessare potrebbe rafforzarti nell'affrontare questioni fondamentali. Ad esempio, se tu sei ubriaco o hai preso qualche droga durante le tue relazioni extraconiuguali, il tuo vero problema forse non è la fedeltà, ma la tua dipendenza da droga e alcol.
8) Frank Pittman, uno psichiatra esperto di relazioni affettive, dice che ci sono 4 tipi di infedeltà: a) l'infedelta' involontaria (si tratta di un rapporto non voluto che capita a volte quando si e' ubriachi o a causa della propria negligenza);
b) il tradimento romantico (incontri qualcuno che e' meraviglioso mentre tu stai vivendo una grande crisi nella tua vita)
c) l'accordo matrimoniale (e quel tipo di tradimento che ti conforta mentre tu stai vivendo un matrimonio che non vuole finire e non vuole rinascere);
d) il tradimento del donnaiolo (quello vissuto dagli uomini che hanno continuamente bisogno di affermare la loro virilita' o dalle donne che sono figlie di ex mogli di donnaoioli)
9) I rapporti extraconiugali sono la principale causa di divorzio10) Solo il 3% di 4100 uomini infedeli alla fine lascia la propria moglie e si sposa con l'amante. Inoltre il 75% delle persone che sposano le loro amanti prima o poi divorziano.

giovedì 26 marzo 2009

DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITà

Sintomi e Diagnosi di Disturbo Borderline di PersonalitàIl disturbo borderline, più di altri disturbi della personalità, è un'organizzazione complessa sia dal punto di vista del trattamento che della diagnosi. Una corretta diagnosi è un passo fondamentale per procedere con un intervento psicologico mirato.Il disturbo borderline di personalità viene definito dal DSM-IV come una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell'immagine di sé e dell'umore ed una marcata impulsività, comparse nella prima età adulta e presenti in vari contesti. Tutto questo deve essere indicato da almeno cinque (secondo la valutazione del clinico) dei seguenti criteri:
1) la persona mette in atto sforzi disperati per evitare un reale o immaginario abbandono (vanno esclusi da questo criterio i comportamenti autolesivi, le minacce di suicidio o i tentativi di suicidio inclusi nel criteri 5)
2) un quadro di relazioni interpersonali instabili ed intense, caratterizzate dall'alternanza tra gli estremi di iperidealizzazione e svalutazione
3) alterazione dell'identità: immagine di sé e percezione di sé marcatamente e persistentemente instabili
4) impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto, come spendere eccessivamente, sesso promiscuo, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate (escludere i gesti, i pensieri, autolesivi e suicidari)
5) ricorrenti minacce di suicidio, gesti e comportamenti suicidari oppure comportamento automutilante (autolesionismo).
6) instabilità affettiva dovuto ad una marcata reattività dell'umore (es. episodica intensa disforia, irritabilità o ansia, che di solito durano poche ore e, raramente, più di pochi giorni)
7) sentimenti cronici di vuoto
8) rabbia immotivata ed intensa o difficoltà a controllare la rabbia (es. ira o rabbia costante, ricorrenti scontri fisici)
9) ideazione paranoide, o gravi sintomi dissociativi transitori, legati allo stress
Comprensione e Terapia Psicologica
La diagnosi di disturbo o di organizzazione borderline di personalità può presentare notevoli difficoltà.
Una valutazione diagnostica associata ad una valutazione completa del funzionamento psico-sociale sono il primo passo in psicologia per un intervento efficace e in tempi adeguati.Spesso la richiesta di consulenza per i pazienti borderline arriva dai propri familiari o partner poiché il soggetto difficilmente riconosce i sintomi come parte di un problema.
L'intervento clinico è complicato perché il disturbo borderline è una patologia che può presentare sintomatologia anche molti gravi.
In media il picco sintomatologico si nota tra i 18 ed i 26 anni. Nella maggior parte dei casi l'intervento richiesto è di tipo psichiatrico quindi farmacologico e non psicologico.
Gli interventi di tipo farmacologico ed il ricovero a volte possono peggiorare la prognosi.
I nostri protocolli di intervento psicologico mirano invece ad una riorganizzazione del funzionamento psicologico e psico-sociale della persona quindi, come tutti gli interventi di tipo psicologico, non utilizza farmaci. Siamo oggi in grado di intervenire sia con interventi diretti nei confronti del paziente che indiretti rivolti al sistema familiare.
Un aspetto che condiziona notevolmente l'intervento diretto sul paziente è la motivazione al miglioramento del paziente.
Il paziente dovrà sapere che lo psicologo valuterà e contratterà gli obiettivi della terapia psicologica con il paziente stesso.
La prognosi è più sfavorevole in presenza di scontri fisici, tratti antisociali, abuso di sostanze "pesanti" e tratti paranoidi. Il disturbo borderline può presentare comorbilità con molti altri disturbi compresi i disturbi del comportamento alimentare sopratutto di tipo bulimico (con abbufatte con o senza condotte di eliminazione), ansia, attacchi di panico, alterazioni dell'umore, disturbi bipolari.
Il comportamento autolesionista come i tagli su braccia e gambe, le contusioni autoprovocate, le bruciature di sigaretta, le minacce di morte ed i tentativi di suicidio (spesso con farmaci, tagliandosi o gettandosi dalla finestra soprattutto i più giovani), che possono diventare ricorrenti, sono i tratti tra i più eclatanti del disturbo ma non sempre presenti.
In genere questi atteggiamenti anti-conservativi potrebbero far pensare, a volte erroneamente, alla presenza di un disturbo depressivo maggiore.Anche in questi casi l'intervento psicologico di riorganizzazione può essere efficace.
Anche l'uso di psicofarmaci antidepressivi può peggiorare la prognosi.La Famiglia del Paziente ed il Trattamento IndirettoIl trattamento psicologico soprattutto di sostegno è consigliato anche alla famiglia del paziente con diagnosi di disturbo borderline di personalità, anche nei casi in cui il paziente non sia in trattamento.
Questo perché i familiari ed i partner di un paziente borderline si trovano a dover gestire a volte anche situazioni molto gravi e tutta la vita familiare inizia a ruotare intorno al paziente: preoccupazione per le azioni, i pensieri, il comportamento, per la possibilità di suicidio, per l'uso di sostanze e, nella maggior parte dei casi, per la vita lavorativa, affettiva e relazionale del familiare con diagnosi di disturbo borderline di personalità.
Come gestire la comunicazione, come reagire agli scoppi di ira e all'umore alterato e all'instabilità, alle minacce di morte e di suicidio, ai gesti autolesivi del proprio familiare diagnosticato come borderline?
Lo psicologo adeguatamente formato (attualmente il modello portato avanti dal nostro dipartimento fa riferimento alla psicologia emotocognitiva) può fornire indicazioni su specifiche modalità di comportamento che possono aiutare il sistema quindi il paziente a riorganizzarsi più funzionalmente.
Il paziente borderline è molto difficile da gestire e spesso i familiari vivono una condizione di estrema impotenza e paura.Consigliamo a tutti i familiari ed i partner di pazienti borderline di chiedere un intervento di consulenza psicologica, di orientamento o sostegno psicologico poiché i nostri studi più recenti stanno dimostrando che modificando specifici atteggiamenti e modalità di comunicazione, quindi con l'aiuto stesso della famiglia, è possibile aiutare il paziente a vivere in modo più adeguato e funzionale, limitato i tratti impulsivi, l'instabilità e la rabbia ed arrivare ad una remissione dei sintomi più pericolosi per il soggetto.
Tratto dal sito: www.psicologiapsicoterapia.com

mercoledì 11 marzo 2009

PERCHè UNA STORIA FINISCE

IL DISTACCO: QUANDO UN AMORE FINISCE
A cura del Dott. Cesare De Monti
Le storie d’amore possono finire. Poco male quando la cosa succede da entrambe le parti e ci si lascia di comune accordo. Quando invece si è lasciati, allora non è più un semplice dolore: l’angoscia di essere abbandonati può divenire una vera malattia, una frattura che spezza la vita in due (prima e dopo l’abbandono), lasciando svuotati e confusi.
Anche biochimicamente le cose cambiano nell’organismo: durante l’innamoramento si ha un aumento della produzione di endorfine e di feniletilamina (con conseguente senso di benessere, euforia, vitalità e desiderio sessuale); quando la relazione finisce, per contro, si ha un crollo dei livelli di queste sostanze (con conseguente ansia, apatia, senso di Perché una storia di coppia finisce, un amore muore, un matrimonio finisce?
Si possono cercare molte spiegazioni e trovare molte griglie di lettura: ma è importante capire , è rilevante - per apprendere dall’esperienza - analizzare alcune ipotesi di ricerca dell’evento "separazione". Fra i molti approcci possibili, se ne propongo tre: uno d’ispirazione psicanalitica, l’altro più legato alla ricerca empirica, il terzo - infine - di tipo storico-evolutivo.
Approccio d'ispirazione psicanalitica
Si può sottintendere l’idea che la disfunzionalità della coppia sia da collegare a immaturità evolutiva, o a vera e propria patologia, per il prevalere dei giochi inconsci nel rapporto; ecco brevemente la tipologia mutuata da questa ottica:
Il primo tipo di relazione è la cosiddetta "collusione narcisistica ". In questo rapporto l’amore è inteso prevalentemente in funzione simbiotica, "amore come essere uno ", e comporta abitualmente un partner schizoide. L’unione simbiotica è un rapporto sado-masochista (dove il più forte fagocita il più debole) e in cui va perduta l’identità e la "noità" della coppia (l’essere noi). La relazione matura comporta invece una unione nella distinzione, il rispetto dell’altro come distinto, l’accettazione della diversità, ecc.
Un secondo tipo di relazione è la cosiddetta "collusione orale ": qui l’amore è concepito come "aver cura dell’altro". E’ un amore di tipo materno, che comporta un partner a struttura depressiva, autodenegantesi. L’amore maturo invece è caratterizzato da mutualità, reciprocità, essere contemporaneamente soggetto e oggetto nella relazione; non solo capacità di dare, ma anche di ricevere.
Un terzo tipo di relazione è la cosiddetta "collusione sadico-anale ". Qui l’amore è inteso come possesso totale ; l’oggetto dell’amore è considerato proprio dominio e tenuto continuamente sotto il proprio controllo. Questa relazione comporta un partner a struttura ossessiva. L’amore maturo invece è caratterizzato da libertà, autonomia, fiducia. Mutualità, interdipendenza reciproca di due soggetti indipendenti e liberi.
Un quarto tipo di relazione è la cosiddetta "collusione fallico-edipica " dove l’amore è vissuto soprattutto come autoaffermazione antagonista (virile) e il partner è vissuto sostanzialmente come rivale e luogo della propria affermazione. Questa relazione contempla un partner a struttura isterica.
L’amore maturo è caratterizzato invece da solidarietà, compartecipazione, parità di possibilità di autorealizzazione al cento per cento. Senza eccessiva competitività. La mancata evoluzione verso un rapporto d’amore più maturo può condurre alla crisi di coppia; le tecniche per rimettere in movimento la maturazione bloccata (ove ciò è possibile) si rifanno alle varie metodologie d’intervento e alle varie scuole di psicologia.

Tratto dal sito: www.benessere.com