domenica 30 agosto 2009

L'AMORE VERO

Qualcuno ritiene inverosimile che l'amore vero dura per sempre.
Io invece ritengo che quando incontri la persona destinata a te, non c'è nulla che possa annullarla.
A chi sostiene che questa sia follia rispondo, che in fondo la follia non è altro che la realizzazione dei propri desideri inconsci.
Andrea Piobbici

mercoledì 26 agosto 2009

Trittico di "EFFE" (fede,fiducia,fedeltà)

Fede, fiducia e fedeltà, tre semplici parole con un grande significato.

Per gli scettici, la fede è la speranza gratuita degli stolti, un po' come la scaramanzia diciamo, una di quelle cose che fanno parte della sottocultura delle persone.

Detto questo, in questo post non spiego le definizioni di cui all'oggetto, ma mi limito ad esprimere il significato che hanno per me queste parole, che a 36 anni sicuramente hanno assunto un significato diverso di qualche anno fa, di cui tuttavia ne è il risultato la mia attuale personalità.

Chi di noi non ha scheletri nell'armadio, molti dei quali non ne andiamo neanche fieri?

Chi di noi non ha commesso errori più o meno grandi, verso se stesso o verso gli altri, direttamente o indirettamente?

Chi come si dice "chi è senza peccato scagli la prima pietra"! Vangelo: Gv 8,1-11

Fede è la determinazione nel credere che la prosecuzione di un determinato percorso, sano ed asettico dalla cattiveria e dalla meschinità, porterà ad un giusto risultato.

Fiducia è la convinzione e l'atteggiamento positivo verso un determinato fatto o persona, atto a confidarne l'esito positivo del rapporto o dell'azione.

Fedeltà è l'incondizionata dedizione ad una persona, ad un principio, ad una promessa senza titubanza alcuna.

Questo è il significato che queste parole hanno per me e sebbene non sono sempre stato dedito a veridificarne il valore, posso però affermare che ciò che interpreto nelle parole, lo persevero anche nei fatti.

"NON IMPORTA CIò CHE SIAMO STATI O CIò CHE ABBIAMO FATTO IN PASSATO, LA PERFEZIONE NON è DI QUESTO MONDO.
IMPORTA CIò CHE SIAMO ORA E CIò CHE ABBIAMO IMPARATO DALL'ESITO DELLE NOSTRE AZIONI"

Vs. Andrea Piobbici
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domenica 23 agosto 2009

Se RICORDI

Sensazioni, emozioni
brividi che fan tremare
occhi chiusi a rimirare il tempo,
così veloce, così preciso
che nel suo scorrere imperterrito
ci riporta sempre a chi eravamo
ci riporta sempre a come stavamo.
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Se ricordi in quei momenti
così tristi o così felici
non ti senti mai solo, nè abbandonato.
per qual motivo torni sempre in quei momenti
cercando il modo di ritrovare ciò che hai perso
di rivederti in un frammento di pensiero.
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Se ricordi senti il fiato soffermarsi
e il tuo cuore palpitare,
imprescindibile dai fatti, soridente di serenità.
Ed abbracci ogni motivo per cercare di spiegare
ciò che non ti riesci a perdonare
ciò che ti sei lasciato sfuggire.
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Se ricordi mi rivedi come sono
coi miei limpidi sguardi sul tuo viso
e mi accarezzi con la luce che in te v'era.
Intoccabili dall'esterno, inviolabili dall'interno.
Scorrono i giorni e le settimane
ed inevitabilmenete le vite si allontanano
i sogni svaniscono, ma l'amaro resta.
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Se ricordi ti vedi come potevi essere
come non hai voluto essere,
privando la tua vita di ciò che è raro trovare
di ciò che tutti cercano e nessuno trova.
Scorrono i visi insieme ai giorni
ed inevitabilmente le vite si allontanano
i sogni svaniscono, ma l'amaro resta.
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Solo uno alla fine si gira
e voltandosi senza capire si sussurra :
"Se ricordi, non hai dimenticato" .

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Trento lì, 23/08/2009
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Andrea Piobbici http://www.youtube.com/watch?v=uLxWdS6MXQU

mercoledì 19 agosto 2009

LA RASSEGNAZIONE e L'ACCETTAZIONE

Tra rassegnazione ed accettazione, la differenza è quella data dall'intelletto cioè ciò che trova ragione o ciò che invece non trova risorsa interiore e si ferma alla mera indisponibilità del nostro io più profondo.
Rassegnarsi significa semplicemente non trovare altro modo di affrontare un determinato fatto e decidere di arrendersi.
Accettare significa invece trovare nel proprio intelletto una serie di spiegazioni e motivazioni per raggiungere la decisione definitiva.
Non è quindi sbagliato affermare che mentre la rassegnazione lascia desolazione perchè esprime sconfitta come dire :"non c'è niente che io possa fare", l'accetazione pone la persona di fronte ad una nuova crescita interiore, di fronte alla metabolizzazione degli eventi.

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continua

domenica 16 agosto 2009

MENS ET INSCIUS

Mente e corpo, sono due " soggetti " ben distinti, la differenza sta nel riuscire a capire ciò che la mente riesce a cimunicare al simbionte e ciò che arriva dal sub-conscio, cioè ciò che in realtà non riusciamo a gestire.
Per farvi un esempio, la classica bugia è sempre premeditata e non è mai data dal nostro profondo, mentre pensare continuamente a qualcuno o qualcosa è invece una comunicazione impossibile da gestire se non con un appropriato lavaggio del cervello.
Spesso ci accade di voler forzare in un senso o nell'altro la nostra volontà cercando di eludere ciò che il nostro inconscio ci propone come soluzione ed andiamo a trovare giustificazioni che generalmente portano a una sorta di violenza contro noi stessi.
Quando ci rapportiamo con il prossimo l'interazione è in parte logica e cioè data dalla nostra volontà ed in parte inconscia, come per esempio togliere le mani a qualcuno che si rosicchia le unghie o augurare salute a chi starnutisce....quest'ultimo se pur può sembrare dato da un nostro comando, in realtà è un imput dato dal sub-conscio benchè abbiamo oramai sodato, che lo facciamo per auspicare un miglior stato di salute al nostro colloquiante o altro.
Detto ciò, il post vuol far riferimento a ciò che in realtà non cerchiamo di comprendere , ma snobbiamo ritenendolo superfluo o comunque modificabile.
Nei rapporti affettivi o in episodi di vita in genere, spesso ci capita di prendere delle decisioni contrarie a ciò che il nostro istinto ci richiederebbe o, in altri casi, forziamo le nostre decisioni credendo che una maggior riflessione potrà farci ottenere il risultato migliore.
Puntualmente, come risultato otteniamo il NON raggiungimento del nostro obbiettivo causa l'eccesso compiuto a fronte di un tempo prestabilito.
Ma come mai?
La maggior parte delle nostre decisioni sono appaiate alla volontà di qualcun altro che a sua volta attende e valuta l'evolversi della nostra proposizione...A tutto questo però l'aritmetica e le equazioni in particolare trovano un riscontro appoggiandosi alla fisica, come dire che per ogni azione e reazione equivale un dato risultato di senso opposto e più il tempo varia e più varierà il risultato fino ad arrivare al punto di non ritorno, che nonsiste nell'aver esaurito il tempo datoci dal nostro paro, il quale a sua volta ci donerà il tempo che però il suo inconscio riterrà opportuno.
Insomma, le interazioni con il prossimo, seguono comunque delle regole date dalla nostra parte interiore e non gestibile e per capirne di più si basti pensare a un contratto di compravendita dove l'uno conosce il limite di dove vuole arrivare, ma dove nessuno conosce quale sarà il proprio limite di tempo che destinerà all'affare, a meno che questi sia destinato in partenza.
Il citato limite in fondo è dato dall'interesse che una volta scemato, farà automaticamente decadere il tempo d'importanza alla questione oggetto della riflessione.


Il detto dice:"La pazienza è la virtù del somaro!"

Vs. Andrea Piobbici

sabato 15 agosto 2009

Amare è lasciare libera e felice una persona

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I forti non crescono in mezzo agli agi, e fare e essere ciò che siamo e capire chi siamo ci permette di non perderci… mai, e se si commette un errore è giusto capire tutto, sopratutto quando pagano i più forti… non sono perfetto, ma invece di perdere tempo nelle miriadi di stupidaggini, invece di sprecare le energie, perché non ci impegnamo con il cervello (perché è questo che ci distingue dagli animali) a non fare male, se non a noi stessi (errare per noi è comprensibile) almeno agli altri, questo basterebbe davvero… è che purtroppo si sbaglia perché si è comodi.

LEZIONE D'AMORE

Siamo in piena crisi della capacità di amare, anche quando vorremmo amare. Eppure si sente sempre parlare dell'amore, ma che vuol dire amare ? Cerchiamo di affrontare in profondità il problema dell'amore. Fromm nel libro "L'arte di amare" dice che l'amore è un'arte, quindi per impararla c'è bisogno di allenamento, di impegno, di pazienza. Invece gli esseri umani sono persuasi che, così come si cresce, così automaticamente si diventa capaci di amare. Questa opinione è basata su tre pregiudizi.
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PRIMO PREGIUDIZIO : "La maggior parte della gente ritiene che amore significhi essere amati, anziché amare, di conseguenza per loro il problema è come farsi amare". Dunque noi non poniamo l'accento sullo sforzo attivo che dobbiamo fare per amare una persona, ma come farci amare, ovvero ci preoccupiamo di renderci attraenti, cioè belli, ricchi, intelligenti. Invece dovremmo sviluppare, per renderci "amabili", la fiducia, il coraggio, la disponibilità profonda, che sono tutte facoltà che ci predispongono all'incontro con l'altro.
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SECONDO PREGIUDIZIO : la supposizione che amare sia un problema di trovare la "persona giusta". Tutta la preoccupazione e l'attenzione è spostata fuori di noi, nella persona da amare o da cui essere amati. Non pensiamo affatto che dobbiamo sviluppare invece la "nostra" capacità di amare.
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TERZO PREGIUDIZIO : dice Fromm che tra due persone esiste, prima che si incontrino, un mistero, che è dato dalla personalità dell'altro, che noi non conosciamo, e che desideriamo conoscere e penetrare. Molte volte si scambia per amore questo desiderio di penetrare in un'altra persona. Quindi l'innamoramento sarebbe l'incontro con un'altra persona che ci attrae per motivi che spesso noi non conosciamo a livello cosciente e che noi vogliamo penetrare e possedere. Nel momento in cui avviene questo incontro, noi siamo "innamorati". Ma nella misura in cui noi entriamo in questo mistero della persona prima sconosciuta, questa stessa persona finisce di essere interessante per noi e finisce anche l'innamoramento.
Dunque abbiamo questa differenza tra innamorarsi e amare : il rapporto di amore, quando è conseguenza di tutto uno sviluppo e di tutta una maturazione della personalità, è un rapporto che tende a restare duraturo.
L'amore maturo preserva l'integrità e l'autonomia personale di ogni partner, non annulla un partner a beneficio dell'altro, ma consente a ciascuno dei due di sentirsi realizzato nelle sue potenzialità, rispettato nelle sue esigenze. Invece l'unione simbiotica non rispetta l'integrità e l'individualità di ogni partner, ma è sempre una tensione a rendere prigioniero l'altro, a togliergli la libertà, o mettere l'altro in uno stato di continua totale dipendenza. Il modello biologico di questa unione simbiotica è la relazione tra la madre e il figlio o la figlia, sia nella fase intrauterina che nei primissimi anni di vita. Successivamente, nel corso del suo sviluppo, il bambino deve vivere una fase di possesso della madre, o del padre se si tratta di una bambina.
Questo possesso del genitore dell'altro sesso gli consente di acquistare sicurezza e di sentirsi valorizzato. In questo senso, le varie fasi del possesso sono necessarie per lo sviluppo del bambino.
Nell'unione simbiotica che si stabilisce tra adulti, si ripete, proprio perché non vissuta esaurientemente, la totale dipendenza che c'è nel rapporto tra il figlio e la madre. Questo bisogno di simbiosi può essere vissuto consapevolmente e dialetticamente all'interno della coppia, affinché sia possibile passare da uno stadio all'altro dell'incontro, cioè da quello simbiotico a quello più maturo e autentico.
L'essere umano deve superare la fase dell'amore come possesso per passare a quella dell'amore come dono. Il possesso dà senso di sicurezza e di soddisfazione, ma non dà gioia. Il possesso dell'altro, anzi, della vita dell'altro, se non è superato, genera l'odio, e l'odio scatena la distruttività, sia nella coppia che tra genitori e figli, che nella società. Nel film "Lady Hawke" Isabeau è vittima di quest'amore come possesso da parte del vescovo, che ha un bisogno così esasperato di lei da sentenziare : "O con me o con nessun altro". Non c'è nessuno spiraglio di libertà di ricambiare o di non accettare l'amore.
Nell'essere umano ci sono due dimensioni, la dimensione psichica e la dimensione esistenziale. La prima è l'insieme delle tappe necessarie per costruire un essere umano maturo e autonomo. La seconda è lo spazio nel quale si muove l'essere umano maturo e autonomo per situarsi di fronte alla realtà di un tu e del mondo.
Se la dimensione psichica non è stata vissuta pienamente o non è stata vissuta affatto, questa tappa si sposta necessariamente nell'età adulta. Abbiamo visto che il bisogno di vivere il possesso edipico sia il primo fattore che porta all'amore passione. Se la dimensione psichica è stata vissuta bene, alla piena realizzazione esistenziale (cioè all'amore) si oppongono : la paura di perdersi ed il rifiuto di amare per orgoglio ed egoismo. Un esempio di amore passione della dimensione psichica.
Un uomo può sposare una donna perché, senza saperlo, è spinto da un amore passione per cui proietta la madre sulla donna.
Una volta vissuto questo rapporto, la proiezione si esaurisce, la passione scompare, l'uomo lascia la donna. Nell'unione simbiotica ugualmente agiscono due aspetti. Il primo aspetto si riferisce alla parte "psichica" dell'uomo.
Un secondo aspetto a quella "spirituale" o esistenziale dell'uomo. Nel primo aspetto, quello dello psichismo, mettiamo i bisogni psichici dell'infanzia non completamente vissuti. Nel secondo aspetto, che abbiamo chiamato spirituale, mettiamo come conseguenza che porta all'unione simbiotica, la volontà di dominare l'altro. A causa di questa volontà di potere non si stabilisce un rapporto d'amore "autentico", ma si stabilisce semmai una unione simbiotica, dove l'uno cerca di dominare l'altro. In una concezione esistenziale dell'uomo perciò, la volontà di dominio viene non soltanto dallo psichismo, ma anche dall'aspetto spirituale esistenziale, per cui si ha la possibilità di un potere esercitato su di un altro essere per finalizzarlo a se stesso. Dopo aver perso la possibilità di amare, non resta piacere più grande che esercitare il potere per il potere. Nel film che vedremo il vescovo incarna il potere negativo, assoluto, che annienta e uccide. Il potere in sé non è affatto un male. Io posso utilizzare questo potere per la mia realizzazione e per la realizzazione dell'altro ; o invece posso utilizzare il potere non per il bene mio e dell'altro, ma solo per il mio egoismo.
Un altro concetto è che l'amore è un potere attivo e non passivo, è azione e non passione.
Secondo la teoria personalistica di Antonio Mercurio, nell'essere umano ci sono quattro componenti essenziali : l'Io Fisico - l'Io Psichico - l'Io Persona ed il Sé. L'IO FISICO racchiude tutto ciò che si riferisce alla percezione di avere un corpo. L'IO PSICHICO racchiude tutte le istanze della psiche (rapporto madre-bambino : fase preedipica ; rapporto del bambino col genitore dell'altro sesso : fase edipica, ecc.) L'IO PERSONA rappresenta la parte decisionale di noi stessi. Ogni persona è capace di decidere in libertà per la propria realizzazione o per rimanere invece in un progetto di odio distruttivo e vendicativo. IL SE' è la parte più profonda della persona, dove sono racchiusi tutti i nostri progetti. Ripetiamo. Fromm dice : "in contrasto con l'unione simbiotica, l'amore maturo è unione a condizione di preservare la propria integrità, la propria individualità". Libertà, autonomia e sicurezza sono collegate e strettamente unite, formano l'integrità dell'Io. Se non c'è la sicurezza personale, non possiamo essere liberi di oscillare tra rapporto di unione e rapporto di distacco. Nel momento in cui dobbiamo affrontare il distacco, se non siamo sicuri non ne saremo capaci. La concretezza massima di questa sicurezza l'abbiamo nella capacità di autonomia dai genitori. Lì dove l'essere umano è capace di essere padre e madre a se stesso, l'essere umano è integro, maturo, sicuro e libero, quindi disponibile per l'altro. Fromm dice : "l'amore è un potere attivo dell'uomo, è una capacità di scegliere liberamente". L'amore passione è invece spesso o addirittura quasi sempre legato ad una persona impossibile da raggiungere. L'amore passione non è altro che l'amore verso il padre per la bambina e verso la madre per il bambino, quando nell'infanzia non si è potuto realizzare questo, oppure si ha bisogno di rivivere questo rapporto simbiotico e possessivo per distaccarsene. Attraverso il possesso della madre l'Io del bambino e della bambina si accrescono e si affermano. La bambina, dopo aver vissuto la fase che si chiama preedipica con la madre, cioè quella fase in cui la madre accoglie e accetta la sua bambina nella sua totalità e nella sua femminilità, deve distaccarsi dalla madre e deve possedere il padre, ovvero deve avere quel rapporto esclusivo con lui in cui ella diventa molto importante e valorizzata dal padre. Questa fase viene chiamata edipica. Se le cose non sono andate come dovevano andare, come si possono risolvere i problemi che ne conseguono ? Prendiamo ad esempio la situazione della donna che non ha vissuto serenamente il rapporto con il padre. Ella deve prendere consapevolezza di questa sua grossa mancanza e successivamente deve accettare la sofferenza ed il dolore. Vivendo fino in fondo questo, la donna arriva ad una situazione di maggior serenità in se stessa e di disponibilità verso gli altri. Nella misura in cui è possibile, ella si rivive oggi la situazione edipica che non è stata possibile vivere ieri, la supera e vive la sua vita. La donna ora può chiedere in dono all'uomo l'amore che non ha avuto, abbandonando la pretesa. La nascita della persona richiede il superamento delle fasi psichiche, cioè il superamento del possesso simbiotico e di quello edipico, dopo averlo realizzato, goduto e integrato. Alla fase del possesso deve seguire la fase della separazione e del distacco. Il bambino e la bambina devono diventare autonomi, devono possedere in loro tutto quello che è loro essenziale, non devono più dipendere dal padre e dalla madre. Tra l'Io di un uomo e il Tu di una donna pienamente maturi, c'è totale alterità. L'uomo deve donarsi perché la donna possa riceverlo attualmente come dono, e la donna deve donarsi perché l'uomo possa riceverla come dono.
L'amore azione, a differenza dell'amore passione, si caratterizza per una fedeltà vissuta come scelta, proprio perché si tratta di un amore che opera, che crea. Colui che ama, crea il partner come persona, ed allo stesso tempo crea se stesso come persona. Anzi, non può creare se stesso come persona se non crea il partner come persona. Qual'è questo concetto di persona ? Cosa intendiamo noi quando parliamo di persona ?
PERSONA e' colui che si realizza come capacità di amare sè e di amare gli altri, come capacità di dare e ricevere amore.
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.D.ssa Graziella Maria Lopez (lezione d'amore)

giovedì 6 agosto 2009

Tra le mie braccia


TRA LE MIE BRACCIA
Apro le mie braccia
e aspetto te sogno mio,
vano il mio abbracciare l'aria
vano il mio cercare la tua pelle.
Tra le mie braccia
tra mille profumi
tra mille rumori
tra mille colori
è tutto vano.
Apro e chiudo
stringo e lascio,
dove sei amore mio,
caldo vento dell'estate
lumonisa stella della sera
tenera nuvola nel cielo.
Il buio attorno e freddo dentro
quasi a rimirar la morte
quasi ad esclamar dolore,
orizzonte lontano nel mare
granello di sabbia solo.
Tra le mie braccia
è non ti sento, non ti vedo
dove sei sangue delle mie vene
dove sei sentiero del mio cuore.
Tra le mie braccia
nelle lacrime, nei rimpianti
nella speranza e nel destino,
qual meschino lui
qual sapore lui.
Apro ancora a rimirar l'orizzonte
senza ch'elle si richiudano invano,
a scongiurar le lacrime
ad impedir dolore
ad aspettar il tuo dolcissimo sapore.
Apro le mie braccia
solo per te amore.
Andrea Piobbici Olbia 06/08/2009

martedì 4 agosto 2009

Cose che NON possono succedere.


"L'EGOISMO NON CONSISTE NEL VIVERE COME CI PARE, MA NELL'ESIGERE CHE GLI ALTRI VIVANO COME PARE A NOI" (Oscar Wilde)


Esistono persone che fanno della tua VITA un diritto proprio.

Ciò è verità e mai capisci cosa significhi incontrare un boredrline di questo tipo, vittima di tutte le persone che non sono più riuscite a gestire.
Come può un essere umano con un po' di coscenza esseremeschino fino a approfittare di sentimenti nobili e fiducia del prossimo....
Non c'è mai una spiegazione alla cattiveria gratuita...purtroppo Dio ha data diritto alla vita anche a loro e quando il nostro Buon Padre ci mette a confronto di queste persone è solo per farci imparare ancora qualcosa di più.

Allora amici cari, accogliamo benevolmente anche questi viscidi egoisti, ibridi eunuchi e impariamo dalla loro meschina malignità e quando ne saremo saturi, non preoccupatevi, saranno loro ad autoeliminarsi.

VS.
Andrea Piobbici