mercoledì 11 agosto 2010

Così ti lascio entrare (Poesia)

Scorrono le lancette,
di un orologio senza più numeri
putrido ricordo del tempo che fù.
Resti di un Mondo malato
che arranca scivolando nel delirio,
che affoga con respiri ormai affannosi.

Chiudo gli occhi per non vedere
ed ecco che mi apppare il Mondo nuovo,
tutt'attorno, sopra e sotto,
scorrono fotogrammi in bianco e nero.
Visi e parole, ombre e numeri
ed io che osservo e ascolto incredulo,
ed io che al prossimo gesto interrogativo
troverò risposta.

Dove andare, cosa fare, chi ascoltare,
ogni segreto non è più se stesso
e mi rendo conto di quanto Amore sono circondato,
e tocco con certezza mani tese e premurose.
Con altrettanto Amore allontano il calore
e non è la paura a farla da padrona,
ma la tenerezza e i trailer della mente.

Così ti lascio entrare,
curioso vengo a cercarti,
ho voglia di toccarti,
ho voglia di seguirti
e allora a stento intento indovinelli.

Intanto passa,
la noia assale le giornate,
sono le moviole e i rebus antichi,
sono gocce di sale al sapor di caramello.

Insieme a spasso avanti e poi indietro,
e poi così giro-giro-girotondo,
guarda il mondo quanto è tonto,
e fai la giravolta,
su falla un'altra volta!
Non casca il Mondo, ma casca la Terra
e TUTTI giù per terra!

Ed è così che prosegue il gioco
tra sogni ad occhi aperti
tra sguardi, sussurri e abbracci.
Ma ti voglio così,
affannato respiro silenzioso
che rincorri le mie parole
che attendi ciò che non ti spetta
e che rubi le mie lettere d'Amore.

Ma in fondo sei così,
ingannevole miraggio senz'acqua,
sabbia infertile di uno arido presente
passato e anche futuro.
Mosaico ininicollabile e impreciso,
ti addentri litigioso nel mio cammino.

Una notte luminosa e bella,
dove Amore ed Amicizia danzano alla luna
e celebrano la nascita della tranquillità
rovinata dalla tua gelosia,
impetuoso temporale sterile
è con la luce che arriverà l'alba
ed è con l'alba che la tua ombra svanirà.


(Andrea Piobbici)

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